Le comunità energetiche stanno emergendo come un’innovazione fondamentale nel panorama energetico, ridefinendo il modo in cui le persone producono, consumano e gestiscono l’energia.
Perché servono le comunità energetiche?
Come è evidenziato dalla Direttiva Europea sulla prestazione energetica nell’edilizia, gli edifici sono responsabili del 42% dell’energia consumata e di oltre 1/3 delle emissioni di gas serra nell’UE. L’obiettivo è quello di raggiungere un patrimonio edilizio ad alta efficienza energetica e decarbonizzato entro il 2050.
È qui che entrano in gioco le comunità energetiche. Sono in grado di generare energia in modo distribuito, riducendo la dipendenza dalle fonti tradizionali e favorendo una maggiore resilienza del sistema energetico.
Come avviene la gestione dell’energia
Sono necessarie soluzioni software e hardware per gestire il fabbisogno energetico degli edifici, come:
- Sistemi di monitoraggio avanzati che forniscono dati in tempo reale sulla quantità di energia prodotta, consumata e disponibile.
- Sistemi di accumulo dell’energia, come le batterie, per garantire una fornitura stabile e continua. Questi dispositivi immagazzinano l’energia prodotta in eccesso durante i periodi di abbondanza e la rilasciano quando la produzione è inferiore alla domanda.
- Reti elettriche intelligenti che permettono di bilanciare dinamicamente l’offerta e la domanda di energia.
La produzione decentralizzata, l’uso di tecnologie intelligenti, l’accumulo dell’energia e la condivisione tra i membri sono gli elementi chiave che rendono possibile l’evoluzione verso un futuro sostenibile e resiliente.
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